Fare filosofia oggi: dal saggio, al blog e al podcast

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Nella prima parte della puntata in cui sono stato ospite al podcast la Taverna di Platone abbiamo dialogato sul rapporto tra filosofia e scrittura. Questa seconda parte indaga un altro aspetto, cioè come la filosofia oggi si possa esprimere attraverso forme differenti rispetto a quella tradizionale del saggio: dalla scrittura digitale del blog, fino al podcast.

Il saggio e le forme della filosofia nella storia

Taverna di Platone (Lore + Matte). Secondo te, come deve essere oggi la filosofia? Come si deve scrivere di filosofia oggi? L’opinione comune è che la filosofia possa esprimersi solo attraverso il saggio: che ne pensi Guido di questa posizione? 

Beh, ti potrei rispondere che, se guardiamo alla storia della filosofia, i saggi sono arrivati relativamente tardi. Platone scrive dialoghi, Nietzsche aforismi, Agostino butta giù un’autobiografia e diventa un bestseller e poi Hegel scrive un romanzone dello spirito.

Sai qual è la mia idea? Che questi pensatori hanno lavorato tanto sulla forma letteraria che veicola il loro pensiero, al punto che questo pensiero, il loro sistema, diventa inseparabile dalla forma di scrittura che hanno maturato e padroneggiato, una forma letteraria che non è necessariamente quella saggistica.

Questo, ci tengo a ricordarlo, non significa ridurre la sostanza del ragionamento, dell’argomentazione, dell’inferenza ad un esperimento letterario

Però significa riconoscere che esiste un legame profondo, tra l’espressività linguistica e l’argomentazione delle idee. Pensiamo, ad esempio, ad Heidegger e l’influenza che ha avuto la poesia di Novalis sul suo lavoro filosofico.

Un’altra cosa che poi ci si accorge è che leggendo questi autori vediamo che leggendo appunto proprio in ordine cronologico le loro opere, lo stile matura, cambia, quindi c’è stato un lavoro di scrittura, creativa e argomentativi, sulla loro opere.

Il Platone maturo non è quello della giovinezza, e l’unico che non scrive una parola, lo sappiamo tutti, è il buon Socrate.

Però paradossalmente proprio Socrate è forse il personaggio letterario di finzione principale della storia della filosofia, cioè un espediente narrativo che il buon Platone utilizza per sviluppare la sua teoria delle idee.

Quindi, secondo me per rispondere in chiusura alla tua domanda, il saggio è l’ultimo arrivato nella storia della filosofia, e non è detto che rimarrà. Oggi fare filosofia e scrivere di filosofia contempla più possibilità espressive, a livello testuale e a livello argomentativo, e non contempla soltanto l’espressione saggistica. 

Un filosofo analitico del Novecento, Arthur Danto, sostiene che scrivere saggi è semplicemente il modo più breve e diretto di argomentare le proprie idee, e lui stesso dice nei suoi saggi che ha scelto di scrivere saggistica invece che narrativa perché, semplicemente, non ha tempo da perdere, e non vuole aspettare che “la verità si incarni”. 

Si, forse un po’ troppo hegeliana come espressione, ma rende bene l’idea.

Filosofia e nuove forme espressive: blog e podcast

Fare filosofia oggi podcast blog

Taverna di Platone (Lore + Matte). Oggi fare filosofia significa anche riscoprire la composizione, il piacere dell’estetica, il piacere dello scrivere. Secondo te, oggi quali sono i modi con cui si può fare filosofia, in una società digitalizzata, globalizzata e con tutti i problemi del caso?

Allora, intanto ci vuole coraggio. Condivido la riflessione che fa Mark Fisher, in cui vede la scrittura online del suo blog come un modo potente di fare filosofia fuori dall’accademia e per coltivare quello che lui definisce, appunto, degli spazi di ricerca e di interesse che sono extra-accademici.

Il saggio è un modo di fare filosofia legato all’accademia, che come abbiamo visto, in passato non è stato l’unico, e così nel futuro

La voce come nuova forma di scrittura digitale

Visto che ci siamo dentro, direi che anche il podcast può essere un buon modo di/per fare filosofia. Ora, il podcast a prima vista sembra un modo più vicino all’espressione orale che alla scrittura, perché protagonista è la voce parlata.

Però, se ci pensiamo bene, sempre di scrittura si tratta in quanto ogni puntata, di fatto, è una registrazione, un’iscrizione di materiale audio su un documento digitale.

In altre parole, secondo me, può essere considerata come una forma tecnologicamente avanzata di scrittura. 

Raccolgo la sfida e apro un mio podcast

Al termine di questa chiacchierata con Lorenzo e Matteo della Taverna di Platone, sentivo ronzarmi qualcosa in testa. L’esperienza di preparare un testo da poter leggere dentro al microfono, di lavorare con l’audio, mixare musica e parlato, condividere parole e pensieri…tutto questo mi appartiene molto.

Perché non ci avevo mai pensato prima?

Beh, non è mai troppo tardi. Forse sarà un buco nell’acqua. Un esperimento fallito. O magari soltanto un altro spazio dove poter essere Tales from Guidoland (ma a volume un po’ più alto).

tales from guidoland podcast

Suoni. Suggestioni. Significati.

Ogni puntata trasforma un post del blog in un racconto da ascoltare.


Bibliografia

  • Danto A., La destituzione filosofica dell’arte, Aesthetica ed., Palermo, 2008.
  • Fisher M., Il nostro desiderio è senza nome, Minimum Fax, Roma, 2020.
  • Fisher M., Non siamo qui per intrattenervi, Minimum Fax, Roma, 2023.
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