Immaginiamo di andare ad un concerto e di trovare le luci spente. Il buio più totale. Oppure ad una serata di musica elettronica, e di diventare ciechi per un’illuminazione così violenta da sembrare una corsia d’ospedale.
Sul palco potrebbe scatenarsi qualsiasi mostro sacro, il risultato sarebbe comunque infelice. È evidente che la musica, da sola, non basta. Per far funzionare un evento, la musica deve dialogare con lo spazio, l’immagine e la luce. Creare un’atmosfera.
Ebbene, esistono responsabili per l’atmosfera di una serata?

Sì, sono loro. Loro hanno molti nomi.
Sono gli scenografi delle feste e dei party in un mondo già pieno di forme, fantasmi e illusioni. Sono gli architetti della psichedelia, che progettano in tempo reale scenari ed esperienze multisensoriali. Sono figure ibride, funamboli sospesi tra visualità e sonorità. Tra teatro, danza e tecnologia.
Il pubblico spesso non se ne accorge: li vedono curvi sui laptop, magari qualcuno gli domanda pure di abbassare il volume. In altri paesi hanno specializzazioni ad hoc, e magari pure le tessere di un sindacato di settore. In Italia dimorano un regno anarchico che comprende il djing, la visual art e gli effetti speciali digitali per l’audiovisivo.

Li chiameremo vj, video-jockey. E i vj hanno a cuore un aspetto molto, molto importante: la creazione e la gestione di un’atmosfera immersiva.
Proprio quello che fa il collettivo Glitch Bitches: Francesco Marra, Matilde Mancuso, Cristiano etcni, Maria Nannelli e Irene Anedda. Loro hanno fondato un collettivo autonomo di vj oggi molto attivo nel capoluogo fiorentino e in terra toscana.
A caccia di superfici

Carnevale 2023. La città inizia piano piano a risvegliarsi dopo la pandemia.
Francesco in quel periodo lavora tanto con il 3D, e cerca un evento per condividere le sue creazioni sincronizzate con la musica. Conosce Matilde, e vengono in contatto con il Centro Sociale NextEmerson.
Il Carnevale al NextEmerson è una data molto importante, ha un significato politico oltre che di aggregazione, dato che nasce in risposta al decreto Antirave del 2022.
La serata viene organizzata dall’OTK Sound e l’Innercity Jungle, che affidano a Francesco e Matilde (a cui si aggiungono anche Irene e Matilde) la cura delle proiezioni, la gestione dei laser, delle decorazioni e delle performance.

Dopo un paio di prove in garage, il quartetto fa un sopralluogo all’Emerson per capire come gestire lo spazio. Sorge un problema però: al Centro Sociale le pareti su cui proiettare non sono molte.
Uniscono le loro menti e, come succederà anche in seguito, utilizzano le peculiarità dell’ambiente a loro vantaggio.
Per la serata è prevista un’esibizione di danza aerea, così, intorno alla piramide dei tessuti, decidono di montare alcuni teli giganti da imbianchino. Una trovata funzionale oltre che scenica, che gli permette di realizzare una performance interattiva con una tecnica di digital live painting.
La data all’Emerson segna la nascita del collettivo, ed è anche il loro trampolino di lancio. Da quel momento il collettivo fa proiezioni per eventi tra Firenze, Prato e Pistoia.
Mixare le immagini

Gli stili del quintetto sono eterogenei ed aperti alla contaminazione reciproca.
Fra (Marra) è il tecnico del gruppo, “l’uomo del mapping”: fa lavori con il 3D, lancia tunnel e mandala, e mostra una spiccata attenzione per le sincronizzazioni musicali.
Cristiano viene da ore passate sui software di video-editing, ha uno stile pieno, molto noise, nelle sue visual utilizza tanti delay, effetti e sfocature.
Matilde si occupa dal 2012 di vj e visual art collaborando con varie realtà del Centro Italia, ha uno stile molto figurativo ed è specializzata nelle tecniche di digital live painting.
Irene esplora le connessioni tra filmati reali con l’estetica brutalista, cercando di esprimere la sua creatività attraverso un connubio unico di forme digitali e elementi analogici.
Meri (Nannelli) è un’artista visuale con un background arricchito da esperienze in video editing e grafica. Avvicinatasi al mondo del vj grazie a un’amica artista, Maria ha trovato nel vjing un mezzo d’espressione che le permette di esplorare e condividere visioni personali in tempo reale, veri e propri archivi visivi che prendono vita durante le performance dal vivo.

Per loro le situazioni da campo, cioè le feste auto-organizzate e i free-party, sono gli eventi più difficili ma anche quelli più divertenti, perché richiedono di adattare i loro stili visivi all’ambiente, e di trasformare i limiti del contesto in opportunità.
Non è solo questione di bieco adattamento: l’ambiente, lo spazio dell’evento, non è mai vuoto. Spesso ha una sua storia e un suo carattere, che bisogna saper comprendere e valorizzare durante le proiezioni.
Totem e TV

Partiti dai visual FX per le serate musicali, dediti al light design, oggi il collettivo si rivolge alla creazione di artefatti, installazioni ed experience.
La loro prima creatura è una versione “extended” di Nuova Terra, l’installazione a colonna di casse creata da ABO, dj e compositore. Per realizzarla, il collettivo Glitch Bitches ha aggiunto cinque televisioni (oggi diventate dieci, ndr) a tubo catodico, collegate al computer con una giungla di adattatori Scart.

In questa installazione una serie di parametri ed effetti video risponde in modo intelligente alle frequenze del segnale audio inviate dalle casse: le tv disposte alla base dell’installazione rispondono alle frequenze basse, quelle centrali alle medie, quelle posizionate in cima alle frequenze alte.
Il risultato è un totem retro-futuristico, un sogno glitch bagnato nell’acido.
Il CV di un vj

Il collettivo Glitch Bitches ha collaborato con il Lumen per il light design della stagione estiva, e con le serate FRESCO al Combo Social Club.
Ha fatto proiezioni al Deposito Pontecorvo e allo Spazio Materia. Ha illuminato le serate al GADA, nel cuore di Sant’Ambrogio, dove un’associazione culturale ha ripreso in gestione lo spazio suggestivo di una Chiesa sconsacrata. Si è gettato in una JAM di visual con Synthetica, al Circolo le Lune di San Domenico: mentre jammavano i musicisti, il collettivo faceva altrettanto con i video.

Ha stretto una collaborazione con Dissidanza, collettivo di eventi, e con la Street Parade, un evento caotico, ma anche molto interessante e sfidante.
I membri del collettivo sono tornati a giocare in casa al NextEmerson. Al Carnevale 2024 hanno portato un full mapping del Centro Sociale, riportando in auge l’idea della piramide, rivestita per questa occasione di coperte termiche e con i laser puntati sopra.
Proiettati nel futuro

Tra i progetti prossimi, il collettivo Glitch Bitches curerà le luci per gli eventi di Rinascimento Elettronico con Jacopo Brunetti, una serie di serate basate sulla techno berlinese.
In cantiere ci sono anche altre installazioni, per ora segretissime. C’è poi un sogno del cassetto: animare con le proiezioni una superficie gigante, magari un monumento pubblico o la facciata di una Chiesa (il non plus ultra, quella di Santo Spirito).
Vogliono insomma passare da essere sfondo ad attrazione principale. Diventare uno show più strutturato. E a noi spettatori di queste magie caleidoscopiche del terzo millennio non resta che stare a guardare.

Bibliografia
Cometa M., Coglitore R., Cammarata V., (a cura di). Cultura visuale in Italia: Immagini, sguardi, dispositivi. Meltemi Editore, 2022.




